Sfatiamo i Miti sulla Salute Mentale con la Dott.ssa Alice Salani: A chi rivolgersi, Quando chiedere aiuto, Costi, Tempi e Accessibilità di un percorso psicologico.
Nella realtà di oggi sempre più complessa e stressante, la salute mentale è diventata una priorità. Tuttavia, spesso circolano fraintendimenti e pregiudizi legati a questo tema. Per risolvere alcuni dilemmi comuni, ho rivolto delle domande alla Dott.ssa Alice Salani, Psicologa Clinica e Sessuologa. Questa conversazione metterà a nudo i miti e le realtà della salute mentale, sperando di fornire chiarezza su come ottenere il supporto di cui si ha bisogno.
D. Salve Dottoressa Salani, come consuetudine chiedo una Sua piccola presentazione:
R. Sono la Dott.ssa Alice Salani, Psicologa Clinica e Sessuologa, iscritta all’Albo degli Psicologi della Toscana n°10173.
Mi sono formata presso l’Università degli Studi di Firenze conseguendo il titolo magistrale in Psicologia Clinica e della Salute, dopodiché ho conseguito i Master di I, II e III livello in Sessuologia Clinica proposti da Giunti Psychometrics.
Ho maturato le mie conoscenze cliniche e diagnostiche presso il “Centro di Cognitivismo Clinico” di Firenze; struttura nella quale ho avuto la possibilità di approfondire il percorso di valutazione psicodiagnostica che permette, attraverso modalità e strumenti specifici, di raccogliere informazioni strategicamente orientate fondamentali per l’efficacia del successivo intervento clinico.
Attraverso l’esperienza all’interno del Centro Integrato di Sessuologia Clinica “Il Ponte” ho approfondito invece l’area sessuologica, maturando, conseguendo anche il Master in parallelo, delle competenze per poter intervenire nella gestione e risoluzione delle difficoltà ad essa collegate. Inoltre, in collaborazione con dei professionisti del suddetto Centro, ho approfondito la tematica della Dipendenza Affettiva, conducendo una ricerca che poi è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Sexual Health & Compulsivity” dal titolo “Love Addiction, Emotional Dysregulation and Attachment Bonds: A Quantitative Study of 344 Females” (Salani et al., 2022).
Al momento svolgo attività come Libera Professionista, occupandomi di supporto psicologico, terapie sessuali individuali e di coppia e interventi di educazione sessuale e affettiva. In particolare, offro supporto psicologico per adulti e adolescenti per tematiche come:
Difficoltà nella regolazione delle proprie emozioni
D. Possiamo smentire, una volta per tutte, la tesi che chi va dallo psicologo sia pazzo?
R. Assolutamente! Rimane un’affermazione fortemente stigmatizzante, oltre che comune, anche se sicuramente negli ultimi anni si sono fatti dei passi avanti molto positivi nel rivalutare e valorizzare le figure professionali che si occupano di salute mentale.
Ciò non esclude che ancora oggi molti hanno questa credenza erronea.
Andare dallo psicologo diventa quindi spesso un motivo di vergogna o una sottolineatura di una propria debolezza proprio perché nell’ottica comune talvolta chi dimostra di non riuscire a “superare” delle difficoltà da solo allora è gravemente in “difetto”.
Possiamo anche affermare che coloro che si rivolgono ad un servizio che offre supporto psicologico sono spesso persone consapevoli e volenterose nell’affrontare determinate difficoltà che minano il proprio benessere. Chi va dallo psicologo non è né “pazzo” né “debole”, ma è qualcuno che probabilmente ha preso coscienza della possibilità di poter prendere in mano la propria vita ed affrontare determinate dinamiche e sofferenze.
Oltre a questo, parlare con uno psicologo può essere oltretutto utile anche quando non si avverte un significativo malessere ma si vuole acquisire maggior consapevolezza circa i meccanismi che si mettono in atto e comprenderne i significati.
Quindi, i professionisti della salute mentale non accolgono soltanto pazienti con un quadro psicopatologico più “grave” ed è a tal proposito oltretutto molto probabile che le persone che sono maggiormente in difficoltà facciano talvolta più fatica a intraprendere un percorso terapeutico. Non rendendosi spesso conto di aver bisogno di aiuto.
D. Per quale motivo, secondo il suo parere, parlare di salute mentale nel 2023 è ancora un tabù per molti?
R. Sicuramente parlare di salute mentale è ancora un tabù proprio in conseguenza del forte stigma sociale che ruota intorno a questa tematica, come anticipato in precedenza.
Questo ha a che fare con il contesto culturale e sociale nel quale si è cresciuti. Inoltre, tutto ciò che non è chiaramente comprensibile o immediatamente risolvibile spaventa e viene allontanato. Educazione, condivisione, vicinanza, informazione e consapevolezza diventano strumenti essenziali con i quali contrastare determinati tabù.
Nell’ottica comune quando si pensa ad una persona con disturbi mentali si tende ad estremizzare figurandoci qualcuno che sente continuamente voci, vede cose che non esistono ed ha dei comportamenti estremamente bizzarri, violenti o pericolosi.
Non si pensa magari all’amico che soffre di un disturbo d’ansia generalizzata, al padre che soffre di depressione o al conoscente che convive con un disturbo bipolare.
Le psicopatologie fanno sentire le persone che ne soffrono vulnerabili, giudicate e diverse proprio perché in passato determinate difficoltà venivano definite come caratterizzanti persone “pazze”: il pregiudizio viene interiorizzato, l’autostima di conseguenza viene compromessa, il senso di vergogna e inadeguatezza prevaricano e diventa davvero difficoltoso decidere di chiedere aiuto e validare una scelta di questo tipo.
Inoltre, non siamo abituati a pensare che la nostra mente merita le stesse attenzioni e cure che riserviamo al nostro corpo. C’è ancora la forte tendenza a pensare che chiedere un aiuto dal punto di vista psicologico sia un’amissione di fallimento personale piuttosto che un atto di consapevolezza e cura nei propri confronti.
D. Ci sono persone che rinunciano ad intraprendere un percorso psicologico o psicoterapico anche per una questione economica…come si potrebbe risolvere questo problema e cercare di rendere più accessibili a tutti le terapie necessarie?
R. Sicuramente la sanità pubblica dovrebbe investire maggiormente sulla salute mentale , aprendo così la possibilità di farvi accedere un più ampio bacino di utenza. I centri di salute mentali sono saturi di richieste e questo dovrebbe destare attenzione.
Inoltre, i costi per sostenere un percorso psicologico privato possono avere un grande peso sul bilancio familiare ed impedirne, di conseguenza, la prosecuzione.
Ma in generale, il costo medio di uno psicologo o psicoterapeuta privato è davvero così “spropositato” o irragionevole rispetto al servizio stesso? La media nazionale per una seduta va dai 50 ai 70 euro. È importante dar valore a tutto ciò che si cela dietro al costo effettivo di una seduta in riferimento alla libera professione poiché le spese che si devono sostenere in quanto psicologi liberi professionisti sono tantissime, ossia:
L’affitto di uno spazio nel quale ricevere
Il pos (fino al 2% per ciascuna transazione)
La cassa previdenziale (fino al 30% di spese sul totale fatturato)
Il commercialista
L’iscrizione annuale all’Albo
Un percorso formativo di almeno 5 anni, dunque le abilità del professionista e le sue specializzazioni.
I costi della formazione continua e l’eventuale scuola di psicoterapia pluriennale (in media quadriennale e costa almeno 14.000 €
Oltre a questa considerazione c’è però sicuramente da sottolineare che spesso non è possibile per molti intraprendere un percorso, e di conseguenza una spesa di questa portata.
Dunque, sorge il legittimo l’interrogativo “Ne avrei bisogno, ma come faccio se non posso permettermelo?” Per arginare questa difficoltà esistono dei percorsi a prezzi calmierati: uno di questi è rappresentato sicuramente dal servizio pubblico. Ci si deve probabilmente armare di un po’ di pazienza date le possibili lunghe liste di attesa ma si possono trovare professionisti altrettanto affidabili e preparati quanto quelli che ricevono in uno studio privato.
Oltre al servizio pubblico vi sono molti enti e realtà che offrono supporto a prezzi ridotti per venire incontro alle richieste in modo più accessibile.
Io stessa faccio parte di un servizio a prezzo contenuto, nello specifico per quanto riguarda l’area della sessualità. Mi riferisco a miosessuologo.it che offre percorsi di supporto psico-sessuologico individuali e di coppia a prezzi ridotti rispetto alla media.
D. Per chi non ha mai fatto un percorso psicologico: in cosa consiste nello specifico? Quanto tempo può durare?
R. Un percorso psicologico dovrebbe offrire uno spazio proprio, sicuro e non giudicante: è il luogo nel quale la relazione ed una buona alleanza tra professionista e paziente diventa fondamentale per portare avanti, attraverso tecniche e strategie, un processo terapeutico.
Riguarda un percorso mirato ad acquisire consapevolezza, a sciogliere quei “nodi” che talvolta ostacolano la vita quotidiana dandogli significato. Intraprendere un percorso psicologico vuol dire andare ad individuare le risorse necessarie per prendersi cura di sé, imparare a regolare le proprie emozioni, riflettere sui propri vissuti e rileggere quanto ci è accaduto da nuove prospettive.
Significa trovare nuove strategie da mettere in atto e vivere di conseguenza più serenamente. Un percorso psicologico di scoperta di sé e cambiamento è fondamentale per tutte le persone che stanno vivendo un momento difficile in qualsiasi ambito della propria vita.
Quanto dura? Partiamo dall’affermazione che lo scopo di qualunque percorso è quello di concludersi con il raggiungimento degli obiettivi prefissati inizialmente e nel corso del tempo. La durata del percorso psicologico però non è quantificabile a priori: può essere a breve, medio o a lungo termine. Sicuramente rappresenta un impegno anche in termini di tempo per poter migliorare la propria qualità di vita.
D. C’è un età per andare dallo psicologo?
R. Non vi è un’età indicativa o particolari limiti di età per poter accedere ad un servizio psicologico. Si decide di rivolgersi ad uno psicologo laddove viene ravvisata tale necessità. Quando emerge una difficoltà, dei disagi che interferiscono con le attività della vita quotidiana ma non solo: anche quando vi è la necessità di approfondire determinate dinamiche che non per forza ostacolano in modo significativo il benessere.
Questo, facendo riferimento all’intero ciclo di vita.
È auspicabile oltretutto che i giovani adoperino questa importante risorsa per trarne benessere, anche in via preventiva, ed interrompere l’eventuale trasmissione intergenerazionale che spesso fortifica le mancate competenze emotivo-affettive.
D. Come si fa a sapere se si ha bisogno di uno psicologo?
R. I motivi per andare da uno psicologo sono vasti e tutti validi.
Spesso, nonostante alcuni campanellini d’allarme che nel quotidiano ci fanno comprendere che ci dovremmo prendere cura del nostro benessere psicologico, si tende a rimandare sorretti dal pensiero “Non credo di stare ancora così male”.
Ma perché aspettare? Del resto, se si va dal medico non ci andiamo soltanto se stiamo gravemente male, ma per migliorare la nostra qualità di vita anche in situazioni circoscritte/momentanee.
È importante quindi dar valore alle proprie difficoltà e bisogni: soprattutto non è il caso di aspettare che ciò che ci preoccupa si ingigantisca a tal punto da influenzare la nostra qualità di vita.
Si può andare dallo psicologo ad esempio…
Semplicemente vi si può andare… Per ritrovare la serenità e prendersi cura di sé!
D. Può spiegare la differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra? Come queste figure professionali possono aiutare i pazienti?
R. Partiamo dalla figura dello Psicologo:
lo psicologo si occupa di sostegno psicologico focalizzato su specifici disagi e difficoltà riportati dai pazienti. Si occupa inoltre di promozione del benessere, prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.
La sua formazione prevede una laurea triennale in Scienze e Tecniche psicologiche e la successiva laurea magistrale in Psicologia.
Vi è inoltre previsto lo svolgimento di un tirocinio pratico e la successiva abilitazione professionale mediante l’esame di stato.
A seguito di questo vi è l’iscrizione all’Albo degli Psicologi obbligatoria e necessaria per poter esercitare la propria professione.
D. E lo Psicoterapeuta?
R. Lo Psicoterapeuta è uno psicologo o un medico (solitamente psichiatra) che si occupa di cura e trattamento dei disturbi psicopatologici, prendendo in carico una sofferenza significativa che compromette il funzionamento.
La formazione prevede, oltre a quanto già delineato sopra in riferimento alla figura professionale dello psicologo, una formazione aggiuntiva: la scuola di specializzazione in psicoterapia pluriennale (solitamente quadriennale). Vi sono svariati approcci di psicoterapia e ciascuno prevede modelli teorici diversi e specifiche tecniche e modalità d’intervento.
Infine, vi è lo Psichiatra: si occupa di studio, prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi mentali attraverso un approccio medico.
Valuta la sintomatologia e il decorso clinico con la possibilità di prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci. Quando necessario, imposta infatti il trattamento farmacologico più adatto a ristabilire l’eventuale scompenso nell’organismo e a monitorarne gli effetti nel corso del tempo.
La formazione prevede la laurea in Medicina e Chirurgia, la successiva iscrizione all’Albo dei Medici ed una scuola di specializzazione in Psichiatria.
D. Infine, chi decidesse di intraprendere un percorso con Lei dal vivo oppure online come può contattarla? (Contatti, social, email etc.)
R. Chi fosse interessato ad intraprendere un percorso psicologico o sessuologico con me e ad uno spazio d’ascolto nel quale parlare liberamente, può contattarmi:
Via mail all’indirizzo: alicesalani.psicologa@gmail.com
Inviando un messaggio su Whatsapp al numero: 3920550619 (Avrò la premura di rispondere entro 24h per concordare una chiamata o un appuntamento online oppure in presenza)
Su Instagram, tramite messaggio privato, nella mia pagina @alicesalani.
In questa chiacchierata con la Dott.ssa Alice Salani abbiamo tentato di abbattere alcuni luoghi comuni. L’importanza di superare i pregiudizi e di rendere i servizi psicologici accessibili a tutti è evidente. E’ fondamentale diffondere informazioni ed evidenziare l’importanza del benessere mentale per una società più consapevole e inclusiva. Incoraggio chiunque ne abbia bisogno a cercare il supporto di cui necessita. La salute mentale merita attenzione e cura.
N.B. Foto e Logo di questo blogpost sono stati gentilmente concessi dalla Dott.ssa Alice Salani.